L’Istituto di virologia di Wuhan, il più importante centro di virologia della Cina situato nell’epicentro dell’epidemia COVID-19, ha beneficiato anche di finanziamenti europei. In particolare, nel 2015 e nel 2019 la Commissione europea ha elargito rispettivamente 73 375 e 87 436 EUR a favore dell’Istituto nell’ambito del programma di finanziamento per promuovere la ricerca Horizon 2020. Inoltre, un progetto per il controllo delle epidemie di virus, avviato il 1° gennaio 2020, starebbe finanziando l’Istituto con ulteriori 88 433,75 EUR.
Il programma Horizon 2020 prevede che la Commissione europea controlli i partecipanti al progetto fino a due anni dopo il pagamento. Tale strategia sarebbe incentrata sul rischio e sulla prevenzione delle frodi.
Su tali premesse, si chiede pertanto alla Commissione:
1. se tale meccanismo di controllo e verifica sia stato effettivamente attivato e con quali esiti;
2. se, alla luce del contributo e della mancanza di trasparenza da parte dell’Istituto, ritenga necessario attivare controlli più efficaci nella fase successiva ai finanziamenti;
3. il motivo per cui continua a finanziare questi programmi di ricerca, considerati i danni al nostro mercato interno derivanti dal commercio di medicinali contraffatti provenienti dalla Cina, indicati nella relazione 2014-2016 dell’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale.
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