Foibe – importanza e rispetto della memoria europea

Antonio Maria Rinaldi, Silvia Sardone, Matteo Adinolfi, Massimo Casanova, Alessandro Panza, Gianna Gancia, Carlo Fidanza, Francesca Donato, Stefania Zambelli, Luisa Regimenti, Rosanna Conte, Lucia Vuolo, Isabella Tovaglieri, Marco Dreosto, Gianantonio Da Re, Elena Lizzi, Paolo Borchia, Marco Campomenosi, Marco Zanni, Raffaele Stancanelli, Simona Baldassarre, Alessandra Basso, Mara Bizzotto, Pietro Fiocchi, Raffaele Fitto, Nicola Procaccini, Vincenzo Sofo

L’esodo istriano ha coinvolto circa 350 mila persone. Durante tale periodo migliaia di persone vennero massacrate nelle foibe per volontà del dittatore Broz Josip detto Tito.

L’Italia, con la legge del 30 marzo 2004 n. 92, celebra ogni 10 febbraio il “Giorno del ricordo” di tale sterminio.

Il Maresciallo Tito gode ancora oggi della più alta onorificenza della Repubblica italiana, conferita il 2 ottobre 1959. Tale onorificenza è motivo tanto di offesa nei confronti delle vittime delle foibe, quanto di evidente imbarazzo nei confronti delle popolazioni dell’ex Jugoslavia.

Considerando quanto riportato nella risoluzione sull’importanza della memoria europea per il futuro dell’Europa (2019/2819(RSP)), dove vengono condannati con fermezza gli atti di aggressione e i crimini contro l’umanità perpetrati dai regimi totalitari, compreso quello comunista, può dire la Commissione se reputa che tale onorificenza sia coerente con i valori e i principi espressi dal Parlamento europeo?

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