Il settore apistico italiano ha recentemente denunciato l’importazione di falso miele dalla Cina a discapito di quello prodotto dagli agricoltori italiani.
Questa tipologia di miele costa al produttore 1€ e viene realizzato dall’uomo in laboratorio. Gli apicoltori devono così affrontare la concorrenza sleale di un paese che impiega per la produzione di miele manodopera sottopagata, per lo più bambini, che impollinano in laboratorio e accelerano i processi di deumidificazione e maturazione che le api effettuano con tempi molto più dilatati, alterando il prodotto con quantità di sciroppo di zucchero superiori al consentito.
Ad oggi, risultano importate dalla Cina oltre 80 mila tonnellate di falso miele che viene venduto al pubblico dai 2.5 ai 4€ in meno rispetto a quello prodotto in Italia. L’impollinazione delle api in Italia rappresenta il 75% di tutta la produzione agricola, di cui fanno parte 63mila apicoltori italiani con 1,5 milione di alveari, 220mila sciami, 23mila tonnellate di prodotto e oltre 60 varietà di miele.
Alla luce di ciò, la Commissione può chiarire:
– come intende salvaguardare il mercato e la produzione di miele italiano da questa forma di concorrenza sleale?
– che tipo di controlli alle frontiere adotterà per tutelare i consumatori da questo prodotto contraffatto e difficilmente identificabile?
Alessandro Panza (ID), Rosanna Conte (ID), Stefania Zambelli (ID), Francesca Donato (ID), Mara Bizzotto (ID), Matteo Adinolfi (ID), Alessandra Basso (ID), Simona Baldassarre (ID), Valentino Grant (ID), Luisa Regimenti (ID), Danilo Oscar Lancini (ID), Paolo Borchia (ID), Marco Campomenosi (ID)
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